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Il Parco dell’Alta Murgia ha un nuovo presidente

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Il neo presidente del Parco nazionale più giovane d’Italia, Cesare Veronico, ha presentato le linee guida e i programmi del Parco dell’Alta Murgia in una conferenza stampa ai piedi di Castel del Monte. Il neopresidente ha introdotto il suo intervento definendo il suo nuovo incarico come “il miglior lavoro possibile” e raccontando la storia del Parco fin dall’intesa della perimetrazione, avvenuta nel 2002, per la quale fu egli stesso a richiedere l’inclusione del Castel del Monte e del sito dell’Homo Arcaicus di Altamura.

Il blog Ambient&Ambienti ha ricevuto e pubblicato un intervento del Presidente Veronico:

“Difficile che tredici Comuni, ciascuno con la propria storia e la propria identità forte, riescano a fare un territorio. Da neopresidente sento che può riuscirci un ente come il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, cui i tredici Comuni partecipano. La mia idea non è nuova e potrebbe apparire neanche troppo originale. Eppure, a dispetto di quanti invocano soluzioni complesse a problemi complessi, per riuscire a promuovere un territorio non c’è ricetta migliore di quella più semplice, cioè stare insieme, fare sistema, il parco e le comunità che vivono nel parco. C’è un precedente incoraggiante e oltremodo pertinente. Nel 2002, quando ero assessore alla Provincia di Bari, verificai il sostanziale stallo del tavolo di confronto tra i sindaci dei Comuni interessati al progetto del parco. Ne sondai la disponibilità e li portai a discutere. L’uovo di Colombo, a ben vedere. Funzionò. Il parco è il luogo fisico e insieme offre la piattaforma immateriale per fare corto circuito tra le idee, i progetti, le speranze, le tipicità dei territori e delle comunità che li abitano. Ho in mente un parco aperto, nel quale le istanze di ciascuno abbiano l’attenzione che meritano e le parti in causa dialoghino tra loro. Gli ambientalisti con gli agricoltori, gli amministratori di un ente locale con i loro omologhi, i portatori di interessi di tutela e valorizzazione dell’ambiente con gli operatori turistici. L’esperienza dei parchi nazionali d’Italia ci insegna che non esistono incompatibilità a prescindere. L’ambiente, la naturalità, la biodiversità sono valori che fungono da valore aggiunto e non da freno


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  • Il servizio realizzato dal telegiornale di Antenna Sud:

 

 


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